21. ott, 2021

LE AUTONOMIE DEL SUD FEDERATE: SOLO COSI' SI RIESCONO A SODDISFARE LE ESIGENZE DEL PAESE E DELLA NAZIONE, SPESSO SENZA DIRITTI di Claudio SIGNORILE

La crisi del sistema politico sta passando attraverso la crisi di identità e credibilità dei partiti e la riformulazione dei percorsi politici di formazione e gestione del consenso e della governabilità.
Non siamo in uno scontro fra partiti e programmi, ma nel tentativo di presentare in ogni passaggio, una sorta di plebiscito nei confronti del leader (chiunque sia) e dei suoi obiettivi, che in realtà si presentano come comportamenti mediatici e parole d’ordine.
Ma un sistema politico efficiente va costruito da subito; non si deve più accettare, come sciaguratamente è stato fatto nel passato, la leaderizzazione del confronto. Non si può puntare, nel breve periodo, sulla rinascita dei partiti e degli schieramenti. Si deve ripartire dalle comunità e dal territorio, dai suoi interessi, dalle sue identità. Un nuovo sistema politico si ricostruisce con il civismo federativo. Civismo, perché nei valori civici la comunità trova il senso concreto della democrazia governante, definisce i suoi interessi, non li fa condizionare da scelte ideologizzate e da convenienze di parte. Federativo, perché più comunità si uniscono per comuni interessi,funzioni, identità, bisogni, ed attraverso le istituzioni riformate,esprimono nel foedus quella strategia di governo e quelle funzioni amministrative che rispondono alle esigenze globali e locali di entità storicamente compiute e definite: la città;l a regione; lo Stato.
Gli schieramenti verrànno;lediversità valoriali emergeranno; le contrapposizioni di interessi si manifesteranno; ma la materia della politica come vita della democrazia sarà nuova e rinnovata in continuazione.
Come fattori costitutivi dell’organismo sociale consideriamo:lo Stato(che esprime i diritti del cittadino alla sicurezza, all’ordine, alla eguaglianza, alla libertà); Il Mercato (nel quale si realizzano i profitti,, il lavoro,la ricchezza, le fiscalità); la Cultura(la identità individuale e territoriale e la comunità dove non uno vale uno,ma uno vale tutti              ).
La democrazia fondata su questi fattori ha finora operato come democrazia verticale.I partiti organizzavano il consenso popolare, che veniva portato nelle istituzioni, che amministravano con la burocrazia (alta, media, diffusa). Per più di 50 anni dalla politica è venuto l’impulso al funzionamento delle istituzioni ed alla vitalità del territorio e delle comunità. Il declino della politica come motore decisionale ha indebolito un sistema istituzionale che non era costruito per essere autonomo ed alternativo. Si sono aperte crepe di funzionalità, efficienza e rappresentatività sia nei corpi dello Stato (elettivi e separati), che nel sistema degli enti locali e nelle funzioni amministrative e di servizio. Il degrado della politica e l’inefficienza delle istituzioni, è stato un motivo dominante nella coscienza negativa del popolo italiano verso lo Stato.
Il superamento di questa negatività che determina una crisi di fiducia nel Paese è legato alla crescente diffusione dello spirito civico come ispiratore di nuove forme di associazione, e di valorizzazione del capitale civico già esistente e non utilizzato nel tessuto sociale e nella coscienza del popolo. Se il civismo associato copre il vuoto lasciato dalla crisi della politica e dal collasso dei partiti, si possono determinare le condizioni per l’affermazione di quella democrazia orizzontale in grado di dare vitalità al nostro organismo sociale.
Il civismo associato si esprime attraverso l’autonomia federativa nel determinare l’unione di comunità per finalità ed interessi solidali, nella realizzazione degli obiettivi di risanamento e di sviluppo. L’autonomia federativa amministra con le competenze e la semplificazione ,che sono il risultato di un risanamento radicale della macchina burocratica: generazionale, tecnologica, e di efficienza pubblica.
Il civismo federativo è il metodo di governo orizzontale, che parte dal primo gradino della democrazia per diffondersi nella pratica applicazione dei suoi valori.
La Confederazione dei civici, deve essere non un partito, ma un protagonista di servizio nella costruzione di un nuovo sistema politico e di nuovi soggetti attivi in una democrazia efficiente ,diffusa ed orizzontale. In realtà dobbiamo parlare di un campo civico e riformista,allargato secondo le identità e le progettualità;abitato da un popolo attivo di protagonisti della politica ,che dal confronto delle diversità fa vivere una società complessa

Claudio Signorile