4. ott, 2021

Nel mentre si vota, con una media del 31% alle 23 di ieri sera, pubblico un pensiero che ho chiesto al mio amico Enrico Granafei, un n. 1 del Jazz mondiale.


Sono un musicista cosentino emigrato, non voglio fare retorica, dicendo che quando sono partito nella nostra città non c'erano sbocchi etc. per quanto ciò sia vero in un certo senso. Effettivamente quasi tutti i miei compagni di conservatorio sono diventati docenti a loro volta e sono quasi tutti rimasti in Calabria a contribuire alla crescita musicale della nostra città. Andar via è stata una mia scelta precisa. Credo che anche se la realtà della nostra regione fosse stata diversa sarei comunque andato via per seguire il mio sogno di artista cosmopolita. La mia passione per le lingue mi ha aiutato enormemente e ovviamente a che pro' imparare le lingue se poi non si ha occasione di usarle? Quando l'amico Ettore Iorio mi ha chiese di scrivere un articolo per il suo blog era ovvio che la musica rappresentasse l'argomento trattato. Non avevo deciso esattamente come impostarlo e dunque vado a ruota libera. È un topos dell'emigrazione in generale quello di allontanarsi spiritualmente sempre di più dal proprio luogo d'origine fino a farlo diventare un ricordo vagamente nostalgico di cose passate. Ciò non è avvenuto per quel che mi riguarda, principalmente a causa della mia amicizia con Totonno Chiappetta che mi ha indotto non soltanto a mantenere i miei rapporti con Cosenza ma persino a rafforzarli. Tutto quello che posso dire è che a Cosenza non mancano i talenti musicali, ma questa mi sembra una cosa talmente ovvia che provo un po` di imbarazzo persino a esprimere il concetto. È fuor di dubbio che se le strutture potessero dare una mano con iniziative atte a valorizzare i talenti locali a livello internazionale si potrebbero fare cose egregie. Io stesso ho organizzato un gemellaggio tra la città Cosenza e la città di Kutaisi nella repubblica della Georgia. Kutaisi è la città natale del mio amico Vitali Imereli, non soltanto uno dei più grandi violinisti jazz esistenti ma anche il Console Generale Onorario della Georgia e vive attualmente in Finlandia. Il gemellaggio ha avuto luogo con visite ufficiali reciproche di delegazioni delle due città. Inutile dire che io ero presente ad entrambe. IL COVID ha purtroppo interrotto tutte le iniziative che sicuramente si potrebbero rinnovare. Organizzare dei concorsi musicali i cui vincitori fossero invitati ad esibirsi nella città gemella è una delle tante cose possibili. Ulteriori iniziative potrebbero essere realizzate a livello regionale. L'immaginazione e la mancanza di volontà sono gli unici ostacoli che potrebbero frapporsi alla quantità di attività e scambi musicali che si potrebbero concepire. Ho avuto la fortuna e magari anche l'ardire di cominciare a fare una cosa azzardatissima che nessuno aveva mai fatto prima e cioè suonare l'armonica cromatica e la chitarra allo stesso tempo grazie alla brillante invenzione di Vern Smith, la Hands-free chromatic harmonica. Ben presto mi sono reso conto del fatto che questo strumento rappresenta l'unica possibilità di far musica anche ad altissimo livello per un disabile che non abbia l'uso delle mani. La mia amica Cynthia Dusel-Bacon , eminente geologa americana che ha perso entrambe le braccia in uno spaventoso incontro con un orso, sta attualmente dimostrando come ciò sia possibile. Cynthia, che suonava la chitarra non ha voluto abbandonare il suo sogno di fare musica e ha deciso di farlo adottando questo sistema. Ho avuto occasione varie volte di esibirmi a Cosenza con la hands-free chromatic harmonica e spero di farlo di nuovo prossimamente. Sarebbe molto bello se, tra le altre cose, si potesse concepire un seminario sulle possibilità di tale strumento che potrebbe dare l'occasione di fare musica a persone che magari avevano già rinunciato all'idea a causa della propria disabilità. Come si può immaginare, la mia lontananza non mi permette di seguire con estrema attenzione le vicissitudini della mia amata città. Soltanto le mie relazioni con determinati individui mi permettono di rinnovare questo rapporto anche al di là delle mie sporadiche performance. Ringrazio quindi l'amico Ettore, di cui lodo l'impegno sociale per avermi dato l'incentivo di esprimermi sul suo blog. Ad Maiora!
Invio
Enrico Granafei


PS Ettore, non so se questo mio intervento corrisponde a quello che ti eri immaginato. È comunque venuto dal cuore senza forzature "paraculistiche". Bene, questo è tutto per ora. Ciao Enrico