9. set, 2021

Elezioni e dovere di assicurare ai cittadini la telemedicina di Giovanni Bisignani

La pandemia da COVID 19, nella ricerca di soluzioni alternative ai tradizionali processi di lavoro, ha dato un impulso notevole allo sviluppo ed alla divulgazione della Telemedicina.
 Il concetto di telemedicina trova maggiore espressione quando riesce ad applicare la sua moderna e sofisticata tecnologia nella pratica quotidiana, senza tuttavia trascurare gli aspetti legati al contesto operativo in cui si svolgono la maggior parte delle pratiche mediche, alle quali tale metodica  potrebbe invece apportare notevoli benefici.
La telecardiologia è una delle applicazioni più interessanti e diffuse della telemedicina e consiste nella trasmissione e refertazione a distanza ed in tempo reale dell’elettrocardiogramma, trovando il suo punto di forza soprattutto quando le distanze e il tempo sono un fattore critico e determinante.
La diffusione in Italia della telecardiologia è a macchia di leopardo e nella maggior parte dei casi è dovuta ad iniziative dei singoli e non frutto di programmazione su scala nazionale o regionale. Manca ancora quella consapevolezza dell’utilità della metodica, in altre parole ancora non si è concretizzata quello che il Documento della Comunità Europea definisce una sorta di “rivoluzione culturale” ed il cui sviluppo deve essere visto nel quadro di un’evoluzione generale delle politiche e dei sistemi sanitari.
Lo sviluppo della telemedicina si scontra poi con problemi legati al mondo della Sanità in generale, in un momento storico in cui l’esigenza maggiore sembra essere quella di contenere la spesa sanitaria.
Un grave ostacolo al suo utilizzo è legato allo scarso livello di penetrazione all’interno della popolazione e nelle strutture sanitarie delle nuove tecnologie informatiche e di comunicazione.
Un altro aspetto da non sottovalutare è quello della definizione delle responsabilità legali, in un campo dove l’assenza di contatto fisico tra medico e paziente e le modalità di trasmissione dei segnali medici, potrebbero facilmente creare ambiguità e false aspettative. Ma forse il problema più stringente sta nella totale assenza di politiche di rimborso adeguate delle prestazioni erogate a distanza. .Più in generale, è necessario che gli operatori del settore escano dalla logica del “progetto”, ovvero inquadrino le opportunità che il mercato offre in una logica reale di auto-sostenibilità.
In questo scenario di incertezza e di progetti che si vorrebbero fare e non si fanno , è doveroso, anche con un pizzico di orgoglio, sottolineare la positività della nostra Azienda Sanitaria: l’ASP di Cosenza, infatti, ha anticipato i tempi ed ha realizzato un sistema di telecardiologia, ormai al sesto anno di attività, che per l’orografia, la vastità del territorio, le caratteristiche organizzative  ed i centri coinvolti risulta essere fra i più  grandi in Europa.  Il nostro, come di recente citato dall’American Journal of Emergency e dall’Istituto Superiore di Sanità è un modello da esportare ed imitare .
Il progetto realizzato gestisce, mediante la telecardiologia, tutto il percorso dell’emergenza cardiologica, sia riducendo i tempi di intervento che indirizzando  il paziente  nell’ospedale più appropriato per trattare al meglio la patologia cardiologica in atto. Il sistema ha inoltre creato una integrazione fra ospedale e territorio con condivisione  delle informazioni da ogni punto della rete ospedaliera e territoriale.
Il recente accordo Stato Regioni pone l’attenzione sulla telemedicina e tutto ciò deve diventare occasione per dotare la nostra regione in modo sistematico, ben organizzato ed istituzionalizzato, di un moderno sistema  di telemedicina di prossimità.
A coloro che andranno ad amministrare la nostra Regione suggerirei di avvalersi dei consigli e dell’esperienza di quanti hanno maturato sul campo competenze ed idee. Suggerirei inoltre di creare ed istituzionalizzare nell’ambito del Dipartimento Sanità e nelle varie ASP un settore dedicato alla telemedicina col compito di coordinare esperienze già presenti, crearne nuove, ma soprattutto estenderle all’intero territorio regionale.
Per quanto rig
uarda la telecardiologia il compito è più facile e suggerisco una proposta per una rapida realizzazione:
 
Metodo e soluzioni da adottare:
Esportare ed estendere l’esperienza dell’ASP di Cosenza, già consolidata in 6 anni di esperienza a tutto il territorio regionale. Si creerà così un sistema di telecardiologia diffuso capillarmente sul territorio ed  integrato con gli Ospedali e con la rete dell’emergenza .
 
Obiettivi dedel Progetto

Fornire una telecardiologia di prossimità, capillarmente diffusa sul territorio ed integrata con la rete dell’emergenza allo scopo di Muovere le informazioni e non i pazienti

Diagnosticare l’emergenza cardiologica sin dal suo insorgere,indirizzare il paziente nella struttura più idonea e non in 
quella più vicina.
Fornire le Strutture coinvolte di nuove tecnologie idonee allo scopo e formazione adeguata del personale con protocolli condivisi.
Anche, ma non solo emergenza, creando una reale integrazione fra ospedale e territorio.  
Cartella clinica elettronica ospedaliera e territoriale
Monitoraggio remoto dei pazienti portatori di device cardiologici impiantati
Creare una Centrale Telematica di ascolto
Monitoraggio dell’attività delle strutture dell’ASP
 
Benefici ottenuti per i pazienti e per la comunità

Vite salvate e tempo guadagnato : migliore gestione dell’emergenza cardiologica
Centralizzazione di tutti gli ecg per confronto immediato in tutti i reparti della regione e collegamento con tutti i Presidi territoriali
Sorveglianza del paziente critico: monitoraggio in terapia intensiva coronarica connesso al sistema server e Cartella clinica cardiologica
Protocolli condivisi e formazione continua degli operatori
 

Benefici per l’amministrazione della salute
Riduzione dei costi x ricoveri ed esami ripetuti
Strumenti per il controllo di gestione delle attività ai fini della rendicontazione e della razionalizzazione delle attività del personale.
Lavori di squadra e scambio di informazione
Immagine di operatività ed efficienza
Integrazione fra ospedale e territorio non solo per l’emergenza
 
Non è difficile realizzare questa “rivoluzione culturale”,bisogna solo pensarci, crederci e volerla.
 
Giovanni Bisignani