8. set, 2021
GREEN PASS: una analisi in libera uscita di Tullio Laino
E' dato assistere al "lacerante" dibattito politico- parlamentare circa l'introduzione, nell'intero sistema scolastico nazionale, dell''obbligo di esibizione della certificazione verde COVID 19, il " GREEN PASS", introdotto dal D.L. 6 Agosto 2021, n.111.
In via assolutamente complementare, il legislatore ha imposto, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai sei anni, l'obbligo dell'uso dei dispositivi individuali di protezione e la raccomandazione (divenuta un istituto legislativo a carattere "perentorio") sul distanziamento interpersonale. Quanto deciso appare tuttavia in palese contraddizione e contrasto, peraltro in assenza di comprovata evidenza scientifica che giustificasse l’imposizione legislativa, con tutta la precedente legislazione emergenziale in materia di contrasto al COVID 19.
Non esiste, per quanto attiene alle attività didattiche prolungate, prova certa, alcuna reale protezione connessa all'uso continuativo dei dispositivi di protezione. Non vengono peraltro resi evidenti gli effetti collaterali legati all'uso protratto dei DPI.
Qualcuno, con riferimento al mondo scientifico, dovrebbe evidenziare, soprattutto sui soggetti sani di minore età, gli effetti nefasti, prescindendo dai soggetti portatori di patologie respiratorie, quali BPCO, broncopatie croniche di tipo asmatiforme, generati dall'uso continuativo dei dispositivi di protezione individuale, con specifico riferimento legato agli effetti generati dall'accumulo di CO2 a livello del parenchima polmonare. Nessun riferimento viene fatto, nel D.L. 111/2021, circa la necessità di installare, nelle aule scolastiche, i dispositivi di sanificazione automatica, pur disponibili sul mercato. Tali oneri potrebbero tranquillamente rientrare nel plafond delle risorse del PNRR. Ancora una volta, la concezione ospedalocentrica, anche nel campo della prevenzione, ha portato le autorità governative all'adozione di parametri di riferimento basati sulla saturazione delle Terapie Intensive e dei Reparti di Degenza COVID 19.
Sarebbe stato maggiormente auspicabile, ai fini del monitoraggio epidemiologico del Sars Cov 2, anche ai fini del contenimento della pandemia, un tracciamento diffuso, con successivo sequenziamento, del virus, mediante l'effettuazione generalizzata e gratuita dei tamponi, a cura delle USCA, implementate sul piano normativo e quindi potenziate sul piano operativo .
Il dibattito parlamentare di questi ultimi giorni, circa la non sostenibilità economica del sistema di tracciamento generalizzato, ai fini della prevenzione e del contenimento epidemiologico, appare, in tutta evidenza, assolutamente incongruente e ingiustificato.
La pantomima legislativa sull'uso obbligatorio del GREEN PASS nell'istituzione scolastica, con possibile estensione dello stesso a tutto l'ambito della PA, si configura come "surrettizia" all'obbligo vaccinale vero e proprio, da imporre legislativamente. In siffatta contingenza, appare ai più che il Governo abbia fatto "i conti della massaia", per evitare, in analogia con quanto previsto dalla legge 210/1992, gli indennizzi multimilionari ai soggetti colpiti dalle reazioni avverse alla pratica vaccinale, che andrebbero ad incidere pesantemente sul bilancio statale. Il diritto alla Salute viene, ancora una volta, sacrificato sull'altare (economico) della "ragion di Stato".
Tullio Laino