26. ago, 2021

Elezioni regionali e laboratori formativi per i giovani di Battista Bruno jr.

Nell’agenda del nuovo governo regionale, questa volta, in linea con le politiche europee, nazionali e regionali bisognerebbe considerare come elementi prioritari la tutela e la promozione dell’istruzione e della ricerca tecnico – scientifica, soprattutto applicata.
Le parole del prof. Enrico Caterini scritte in questo blog  — l’esperienza della pandemia ha dimostrato che la prima parola è della conoscenza e l’ultima della politica — invitano a riflettere sulla centralità della conoscenza e della ricerca in una comunità civile.
 In Calabria è necessario, dopo anni di silenzi e mediocrità, riportare il valore della conoscenza al centro dell’azione politica con un’adeguata serie di investimenti volti allo sviluppo dei cosiddetti laboratori formativi.
Con l’espressione «laboratorio formativo» si indica un sito diffuso di esperienza e di conoscenza che coinvolge, principalmente, i giovani che creano e condividono idee funzionali generative di un progetto di crescita culturale, etica e sociale.
I laboratori formativi, in altre parole, sono nuclei di condivisione e di sapere che traggono la loro forza dal basso, ossia da vivi e costruttivi confronti tra formazioni sociali (nel termine di cui all’art.2  Cost.) che si incontrano. Esempi pratici di laboratori formativi possono essere: scuole, università, centri di ricerca, aziende, associazioni, ETS.
In passato la politica assieme ad una classe dirigente, poco adeguata, ha investito poco e male sugli soggetti sociali sopracitati cagionando gravi danni al futuro delle generazioni calabresi. 
 Ciò che si chiede al prossimo/a Presidente è un intervento coordinato e concreto mediante investimenti economici sul sistema scolastico, universitario, aziendale e associativo.
Per quel che concerne il sistema scolastico è opportuno costituire solide sinergie a regime tra gli ambienti dell’istruzione e quelli delle istituzioni politiche.
 Si tratta quindi di lavorare per una crescita comune ma nel pieno rispetto dei confini tra la politica, l’istruzione e l vita di tutti i giorni. Occorrerebbe, inoltre, intervenire, con rigore e coscienza, sull’edilizia scolastica costruendo istituti all’avanguardia e idonei a garantire una buona didattica e una tranquillità antisismica.
Per il sistema universitario, invece, è necessario che la politica segua e rafforzi le battaglie per il diritto allo studio garantendo borse di studio agli studenti meritevoli e strumenti idonei alle famiglie economicamente in difficoltà. Ancora, sempre nell’ambito universitario, è fondamentale ampliare i percorsi formativi promuovendo l’internazionalizzazione e le discipline del futuro come, ad esempio, l’intelligenza artificiale; quest’ultima grande opportunità per le università italiane ed europee in sintonia con quelle mondiali.
Per investire sull’istruzione e sullo sviluppo scientifico è necessaria una politica di ampio respiro capace, nonostante le difficoltà del presente, di costruire un futuro migliore per una terra che può dare molto ai propri figli.
Infine, è doveroso precisare che per costruire un tessuto politico, economico e sociale, diverso da quello attuale, la figura del politico, d’ora in poi, dovrà essere affiancata da quella di tecnici specializzati nei vari settori dell’azione politica e amministrativa.
Quindi per evitare gli errori del passato è necessario partire dalle basi, ossia: dalla formazione e dall’educazione di giovani studenti che da adulti saranno politici oppure tecnici di una regione cui necessita di valori e competenze.
 
 
Battista Bruno,
Studente di Giurisprudenza dell’UniCal