23. ago, 2021
Il sistema dell’Emergenza-Urgenza lombardo e quello calabrese del dott. Salvatore Lopresti
Prendo spunto da alcune notizie di cronaca: il mancato utilizzo della base di elisoccorso di Cosenza, località Cannuzze. Effetto: il tempo di soccorso che ha superato l’ora; è stata effettuato da equipaggio senza medico; in (s)favore di una paziente con crisi comiziale nella spiaggia di Palmi e la carenza di medici del 118.
Nel tempo, ogni Regione ha organizzato il servizio di E-U in modo diverso partendo dai principi stabiliti dal DPR del 1992 per il mantenimento dei LEA.
Le Reti assistenziali si chiamano “Reti tempo-dipendenti” intendendo che il fattore tempo è fondamentale per un intervento efficace, che spesso rappresenta la salvezza di una vita umana.
La comparazione un metodo utile
Confrontando i due modelli organizzativi (lombardo e calabrese) si evidenzia subito una differenza eclatante.
La Calabria ha un modello simile a quello di quasi tutte le regioni, mentre la Lombardia ha istituito una propria Azienda Sanitaria dell’Emergenza-Urgenza, l’AREU Lombardia, che è autonoma dalle altre Aziende Sanitarie ed ospedaliere, ha un proprio Direttore Generale, un Direttore Sanitario ed un Direttore Amministrativo.
Anche le regioni Lazio (ARES Lazio) e Sardegna (AREUS Sardegna) hanno istituito una Azienda autonoma dell’emergenza-urgenza.
La Lombardia ha 10.060.574 abitanti, ed è quindi la prima d'Italia per popolazione residente nonché la quinta autonomia territoriale più ricca d’Europa (Eurostat su PIL totale 2017).
L’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) è stata istituita dalla Regione Lombardia con Legge Regionale n. 32/2007, successivamente abrogata e sostituita dalla Legge Regionale n. 33/2009 "Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità".
In Calabria un Testo unico delle (proprie) leggi sanitarie non è stato mai fatto …
Esiste il servizio "Numero Unico d'emergenza Europeo 112" (NUE 112) che rappresenta un modello per la gestione delle chiamate di emergenza realizzato in attuazione della normativa dell'Unione Europea.
In regione Lombardia sono attualmente in servizio 5 elicotteri dell’elisoccorso che fanno riferimento alle Basi di Sondrio, Como, Bergamo, Brescia e Milano.
La Calabria che ha meno di 2 milioni di abitanti (1/5) ha 4 basi HEMS di cui 1 h24.
Ogni base HEMS costa 3 milioni l’anno.
Il troppo è un sintomo negativo
Perché la Calabria che dovrebbe avere due basi (standard DM 70/2015) ne ha invece 4?
Per le CA (ex Guardie Mediche), coordinate sempre dall’AREU in funzione dell’emergenza-urgenza per le cure mediche non urgenti, è stato attivato il numero unico 116117 con una Centrale Operativa Integrata (COI) di risposta secondo il modello laico (Call Center Laico).
In Lombardia ci sono 237 Sedi di Continuità assistenziale (CA) con 1.000 medici titolari, ovvero 10 ogni 100.000 abitanti, in Calabria, invece, ci sono 335 postazioni di Guardia Medica e 946 titolari ovvero 48 per 100.000 abitanti.
In sostanza il sistema di Continuità assistenziale calabrese costa, per abitante, circa 5 volte di più e produce uguale. Un sintomo di inefficienza!
Eppure, in Lombardia, che appare regione virtuosa, non sempre il sistema funziona in modo efficace.
La criticità più forte in Lombardia sono i costi del sistema.
Il Valore della produzione (le attività svolte) è pari a 248.548.000 con risultato di esercizio zero.
Analizzando il bilancio in dettaglio dell’AREU, però, si rileva che il 73% del bilancio (180.606.000) viene impiegato per consulenze e collaborazioni.
Questa è una notevole anomalia ed è la più grande minaccia del sistema lombardo andato peraltro in crisi con l’emergenza Covid-19.
Si è creato un evidente scollamento tra la medicina territoriale e quella ospedaliera con una confusione di ruoli ed attività che ha fortemente penalizzato il territorio (le medicina di base, la continuità assistenziale, la specialistica ambulatoriale pubblica, la prevenzione, gli screening ecc.) a vantaggio dell’ospedale.
Con riferimento alla Calabria e alla valutazione degli esiti di attività (NSG), l’indicatore dell’allarme Target della ex Griglia LEA del Ministero della Salute era rientrato negli ultimi anni nel range accettabile.
Dalle ultime rilevazioni al Tavolo nazionale degli adempimenti LEA, invece, l’indicatore è peggiorato superando il massimo di 21 minuti.
Ad ogni buon conto, si può affermare che la più eclatante criticità dell’organizzazione dell’emergenza-urgenza calabrese (ospedaliera ed extraospedaliera) sia la governance.
Non tutte le regioni italiane hanno una Azienda autonoma dell’E-U come quelle lombarda, laziale o sarda, ma nessuna regione è governata a livello programmatorio da un funzionario amministrativo e da un Dirigente di Settore part time che è anche investito della intera rete ospedaliera regionale.
Cosa fare?
Aumentare le risorse, realizzare l’informatizzazione delle Centrali, migliorare la dotazione di attrezzature, potenziare la numerosità del personale addestrato, cambiare i mezzi di soccorso comprese le eliambulanze, risolvere la problematica dei medici convenzionati del 118, portare la continuità assistenziale nell’ambito dell’emergenza-urgenza, potenziare i collegamenti tra la rete dell’E-U extraospedaliera e quella intra ospedaliera, puntare sulla telemedicina, sull’innovazione tecnologica e sui mezzi di comunicazione.
Ma c’è una opportunità che appare ineludibile: Il potenziamento della catena decisionale.
La mia proposta è quella di creare una Azienda dell’Emergenza-Urgenza calabrese sui modelli sardo, laziale e/o lombardo, prendendo il meglio dai tre sistemi.
L’AREUCAL sarebbe un bel regalo che il Commissario ad acta lascerebbe in eredità ai calabresi quando il commissariamento sarà finito (se mai lo sarà).
Dott. Salvatore Lopresti