4. ago, 2021
La Politica non solo con la P maiuscola di Gennaro Ponte
Si torni a parlare di Bene comune e di Politica con le iniziali in maiuscolo.
Note speranzose di un giovane calabrese
Il quadro politico calabrese, in vista delle prossime elezioni regionali, sembra via via più chiaro, almeno se si guarda ai nominativi dei candidati alla Presidenza della Giunta.
Dovrebbe essere, dunque, terminato il tempo degli outsider, degli aspiranti presidenti e consiglieri a sorpresa, che, per un irrefrenabile desiderio di cambiare radicalmente la Calabria (come è stato detto con toni trionfalistici e pomposi che non mi appartengono), scendono in campo.
Al di là dei colori, al di fuori delle opinioni e delle appartenenze politiche, mi piacerebbe che in Calabria, si tornasse a parlare di Politica, con la P in maiuscolo.
Scrivo ciò, poiché ho l’impressione che nella nostra regione, per motivi che non posso qui esaminare, si sia persa la volontà di lottare per il bene comune, quel benessere collettivo che è molto più della somma dei vantaggi individuali.
Bene comune è effettività dei diritti;
Bene comune è pari opportunità di chance;
Bene comune è affermazione della centralità della persona umana.
Potrei continuare a riempire di contenuti questa lista, tuttavia essa, oltre a non essere comunque esaustiva, non renderebbe giustizia alle mie visioni di giovane trentenne che, nel proprio piccolo, quotidianamente, cerca di migliorare la propria condizione esistenziale pretendendo sì diritti, ma, si badi, anche ottemperando i propri doveri.
Quelli che sto riportando sono dei piccoli flash, che potrebbero indurre a riflettere sulla necessità di ripartire dalla Politica: quella dimensione in cui le decisioni assunte da un gruppo di rappresentanti hanno delle ricadute sulla vita dei singoli.
Forse, però, affermare che occorre ripartire dalla Politica è insufficiente, a tratti fuorviante e ambiguo.
Probabilmente, sarebbe più corretto auspicare la ri- attivazione di una buona Politica.
Senza necessità di riprendere i padri del pensiero, quelli che più comunemente definiamo classici, sarebbe già cosa buona e giusta asserire con forza che la buona politica rifugge il trasformismo, si aggrappa a quel che resta delle ideologie, si nutre di bisogni per trasformarli in desideri.
Per rendere concreta la mia idea di buona politica, si dovrebbe cominciare a coltivare ed a diffondere le seguenti semplici ma importanti concezioni:
n Le elezioni non sono un’occasione per mercanteggiare promesse e favori;
n Destra e Sinistra non sono la stessa cosa;
n Non ci si può occupare di Politica, se prima non si ha contezza di come si costruiscono (implementano) le politiche.
Mi fermo qui, auspicando di riuscire tra non molto a discorrere di proposte concrete che certamente uno spazio aperto come il blog “Diritti e Rovesci” può contribuire senz’altro a diffondere.
Gennaro Ponte