26. lug, 2021

Politica e Magna Grecia di Edoardo Trento

QUEL CHE RESTA DELLA MAGNA GRECIA
 
 
“Itala nam tellus Graecia maior erat”, ovvero: ciò che chiamiamo Italia era Magna Grecia.
 
Quella Magna Grecia che fu terra di Alcmeone da Crotone, fondatore della medicina antica, colui il quale per primo diede vita al metodo scientifico inteso come analisi razionale, pragmatica, vera ed essenziale delle cose, o di Filippo di Medma che, dall’odierna Rosarno, partì alla volta dell’antica Atene per diventare il più stretto collaboratore di Socrate prima, e di Platone poi. Quel Platone, maestro di filosofia e politica tra i più importanti che la storia ci abbia consegnato, che ebbe come precettori Timeo, Euticrate ed Arione: ebbene si, anch’essi provenienti dalla Magna Grecia, e più precisamente da Locri.
Passando allora per Milone, Pitagora, Zaleuco o Anassilao, uomini che diedero vita e visioni ad una terra che fu faro di cultura per l’intero Mediterraneo, appare chiaro che quella che oggi chiamiamo Calabria fu per secoli mamma di illustri figli e culla di sapienza e civiltà.
 
Ma cosa resta oggi?
 
Cosa ne è stato delle strade percorse da questi illustri uomini? Cosa ne è stato della medicina che nacque proprio qui, in questa terra che oggi piange di malasanità, di viaggi della speranza, di ospedali che chiudono quasi a dissacrare quei sacrosanti diritti che per storia o per legge ci appartengono?
Cosa ne è stato allora dei diritti, proprio nella terra che vide nascere la prima legislazione scritta dell’occidente?
Cosa ne è, infine, di tanta politica che ha perso il senno proprio nella terra in cui la politica è nata?
 
Sorrido al pensiero di Milone che guida la carica di 100.000 crotoniati nella leggendaria battaglia di Nika, vinta contro Sybaris, lungo la S.S. 106, e mi dispero al solo pensiero di Alcmeone costretto a partire per esercitare la propria arte medica perché, in quella che fu la Magna Grecia, ci sono posti come Cariati in cui il diritto alla salute è diventato ormai dovere di morire.
 
E allora non so, a dirla tutta, se in questa terra bella e maledetta resti ancora qualche traccia della Magna Grecia, ma so di certo che, nella terra in cui tutto è come sembra e niente è come appare, guardare al passato forse è l’ultima possibilità rimasta per saper sperare nel futuro.